Dal bancone al palcoscenico
drammaturgo non per caso

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Carlo Guasconi

di Jennifer Ravellini – Dietro ad ogni attore di Hollywood che si rispetti c’è un lavapiatti. Matthew McConaughey docet.
Che Harrison Ford facesse il falegname, Patrick Dempsey il giocoliere, George Clooney il venditore di scarpe, Robin Williams il gelataio o che Bill Murray arrostisse castagne per strada ormai non meraviglia più nessuno.  È a Sean Connery però che spetta la Palma d’Oro del più versatile e affacendato: muratore, guardia del corpo, lattaio porta a porta, autista di camion e perfino lucidatore di bare. Chissà in quanti avranno approcciato l’uomo pollo davanti al ristorante messicano “El pollo loco” sul Sunset Boulevard, ignari di trovarsi al cospetto nientepopòdimenoche di Brad Pitt.
A Hollywood si teorizza che la domanda più opportuna da rivolgere a chiunque si professi attore sia: “In quale ristorante lavori?”. Carlo Guasconi avrebbe risposto “In Luppoleria” quando, ormai due anni or sono, vinse il Premio Riccione – Pier Vittorio Tondelli con il suo primo testo teatrale intitolato Essere bugiardo, in scena al Teatro dei Filodrammatici lo scorso lunedì 9 ottobre. Codognino, classe ‘89, attore, drammaturgo, laureato in Beni Culturali con onorati trascorsi da barista e cameriere al di qua e al di là del Po, inizia ad appassionarsi al teatro negli anni dell’Università e a collezionare seminari di recitazione. Nel 2013 frequenta il corso tenuto da Francesca Mazza presso la Filodrammatica di Piacenza e l’anno successivo viene scelto per lo spettacolo Anfitrione di Beppe Arena. Entra poi nella Scuola della Compagnia Proxima Res diretta da Carmelo Rifici prima e da Tindaro Granata poi. Nel cast di Geppetto Geppetto di Tindaro Granata, ora calca i palcoscenici con il suo Essere bugiardo che lo vede nella duplice veste di autore e di protagonista.
Addomesticata la r moscia, ma non il temperamento e trasferito il proverbiale physique du rôle dal bancone al palcoscenico, Carlo convince e commuove in una prova artistica di rara intensità per un giovane emergente. Talento, carisma e umiltà proprio come per qualsiasi lavapiatti alla conquista di Hollywood. Ma qui non siamo a Hollywood e questo non è cinema, bensì vita vera che incontra il Teatro e accende il fuoco sacro di un drammaturgo e l’entusiasmo del suo pubblico. Chissà se quel drammaturgo può dirsi soddisfatto del suo protagonista e se ricorda ancora il barista della gavetta… Domandare è lecito, rispondere è cortesia, Essere bugiardo la svolta.

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