Basta il pensiero se il regalo di Natale è a costo zero

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di Jennifer Ravellini – Le lucine, i negozi aperti la domenica, le bancarelle in Piazza Cavalli e il presepe in quota vi ricordano che il Natale è alle porte, ma avete le tasche irrimediabilmente vuote?
A rincarare la dose ci si mettono pure i pubblicitari: “un ferro da stiro, un pigiama, un grembiule, un bracciale Pandora. Secondo te cosa la renderebbe felice?”. Bersaglio centrato, tutti a parlarne e a mobilitarsi su Facebook per etichettare il fenomeno: sessismo o raffinata ironia?
Ma se invece a renderla felice fosse semplicemente il tuo tempo? E se il tempo fosse realmente denaro? Ecco una serie di suggerimenti a costo zero, ma ad alto tasso di attenzione e disponibilità, che restituiscono importanza al tempo trascorso insieme e invitano a riscoprire il significato più autentico del Natale.
Alla sorella con prole regalerete una serata, a sua scelta, senza figli, sostituendovi alla baby sitter e godendovi con entusiasmo la vostra “ziitudine”.
Alla mamma offrirete manovalanza per preparare gli anolini prima e per lavare i piatti poi. Raggiungerete facilmente  il traguardo commozione senza sborsare alcunché o riesumare dal passato vecchie foto imbarazzanti.
Alla nonna proporrete una bella passeggiata al parco, seguita da un pediluvio con acqua e sale grosso. Dare sollievo a qualcuno, soprattutto a Natale, porta a sfiorare il più puro autocompiacimento.
Alla zia intellettuale donerete un libro preso in prestito alla Fabbrica dei Grilli di via Roma. Testimonierete l’importanza della vera cultura a costo zero e vi libererete finalmente di quel romanzetto dozzinale che Santa Lucia deve avervi recapitato per sbaglio.
All’amica del cuore consegnerete un buono per un pigiama party casalingo con film e pop corn, affittando un dvd alla biblioteca comunale.
Alla persona amata dedicherete una playlist cucita ad hoc. Sarà la colonna sonora della vostra storia d’amore interrotta di tanto in tanto dalla versione vellutata ed elegante di Santa Claus is coming to town interpretata da un Seal in grande spolvero e da un Frank Sinatra redivivo, capaci di spodestare dal podio delle hit del momento perfino il tormentone natalizio di Radio Deejay.
A caval donato non si guarda in bocca, si sa, ma il pensiero per bastare deve essere originale e calzante come la scarpetta di cristallo di Cenerentola, meglio se accompagnato da un bigliettino in bilico fra divertimento e buoni sentimenti, obbligatoriamente in carta riciclata. Regalare il vostro tempo equivale a donare generosamente quanto di più prezioso possedete, a tutto vantaggio delle persone a cui volete bene e del vostro conto in banca. Se alla fine, dopo aver risparmiato sullo shopping natalizio, vi restassero due spiccioli in tasca, investiteli nel pandoro di Verona che ha a cuore i lavoratori.
Quanto al resto, se ne riparlerà con la campagna di Pasqua. È solo questione di tempo, ça va sans dire.

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