Barbieri, ora il confronto
sulla nuova giunta

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Patrizia Barbieri

Non fa in tempo a indossare la fascia tricolore di sindaco che la sua città assurge (purtroppo in negativo) all’onore delle cronache nazionali. Patrizia Barbieri entra da vincitrice a Palazzo Mercanti e intorno a lei scoppia lo scandalo dei “furbetti del cartellino”. Un’arma in più qualora l’inchiesta della magistratura avesse anticipato le elezioni, una gran seccatura, condita di sdegno, ora che il clamore sopravanza il ribaltone politico piacentino.
Cronaca: Barbieri è al lavoro per la formazione della squadra di giunta. Le consultazioni tra i partiti che l’hanno sostenuta sono in pieno svolgimento e a pesare, negli equilibri del governo cittadino, saranno (anche) i risultati del 5 giugno, primo turno della tornata amministrativa.
Il bottino elettorale più consistente è della Lega (otto consiglieri), seguita da Fratelli d’Italia  e Forza Italia (cinque) e dalla civica Prima Piacenza (due).
Nove dovrebbero essere gli assessori e per ora l’unica cosa certa è che tre di loro, in ossequio alle quote rosa, saranno donne. La distribuzione tra i partiti, almeno per ora, parla invece di due assessori in quota Lega, uno ciascuno a FdI e FI, uno a Prima Piacenza. I restanti rientrerebbero, per dir così, nella discrezionalità extra partiti del neosindaco Barbieri.
Quanto ai nomi, invece, per la Lega sembra sicuro quello di Luca Zandonella, astro nascente dei Giovani Padani e indicato come futuro titolare delle Politiche Giovanili. Per il secondo assessore in quota Lega in ballottaggio, naturalmente secondo quelli che al momento sono ancora boatos, l’ex deputato Massimo Polledri e Paolo Mancioppi.
Dovrebbe essere di Erika Opizzi l’assessorato spettante a Fratelli d’Italia e di Filiberto Putzu quello di Forza Italia. Più difficile individuare il nome di provenienza civica (Prima Piacenza), anche se consistente è l’ipotesi che vede in pole position Elena Baio, avvocatessa professionalmente e politicamente vicina a Corrado Sforza Fogliani.
E’ possibile, naturalmente, che si verifichino sorprese: o nomi che non ci si aspetta o viceversa nomi noti e arcinoti della politica piacentina. Da Marco Tassi, quest’anno non ripresentatosi in lista ma in rapporti di reciproca stima con la Barbieri e attivissimo in campagna elettorale, a Tommaso Foti, forte di una rodatissima esperienza politico-amministrativa (è stato anche vicesindaco con Guidotti nel ‘99) e di un consolidato e costante consenso elettorale.
Sul tavolo del nuovo sindaco anche il rinnovo delle nomine in scadenza ai vertici delle società partecipate, di enti e fondazioni. Si parla di Acer, innanzitutto, che deve rinnovare il presidente uscente, Massimo Savi (area Pd) e i due componenti del Cda Lucilla Meneghelli (Pd) e Patrizio Losi (Forza Italia). Quest’ultimo, vicino alla Barbieri, è indicato come probabile nuovo presidente dell’ente. Così per Piacenza Expo. In discussione, inoltre, i Cda di Tutor, Seta, Galleria Ricci Oddi, Farmacie municipali e Iren. E’ lo spoil system.
Infine, i primi cento giorni di Patrizia: frazioni, degrado, sicurezza i temi sui quali la nuova giunta mostrerà i muscoli. “E mettere mano al bilancio comunale, disastroso, per rendersi conto se si può intervenire evitando di vessare i piacentini con nuove tasse” – diceva Patrizia Barbieri, ora alle prese con l’inatteso terremoto in Comune.

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